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Uno strappo improvviso
Ti capita di svegliarti un giorno e di scoprire che tuo figlio ha cambiato “faccia”. Lui che è sempre restato vicino a te, che ti ha sempre confidato e raccontato tutto, che ti ha sempre fatto partecipe delle sue scelte, delle sue paure e delle sue insicurezze, che ti ha sempre chiesto aiuto nei momenti di difficoltà.... Tu che hai sempre parlato con lui, che gli hai sempre dato consigli, che hai discusso con lui di tutte le situazioni, che lo hai sempre ascoltato e che molto spesso hai fatto tesoro dei suoi consigli e delle sue esperienze.... Tutto filava alla perfezione:
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Poi improvvisamente tutto cambia....
Lo vedi ridotto a un burattino senza iniziative e che desidera ciò che gli suggeriscono gli “altri” e non ciò che nasce dentro la sua fantasia e la sua immaginazione. Non è più in grado di interrogarsi sui suoi desideri autentici e quale sia il ruolo da svolgere nella sua vita. Non è più in grado di esprimere quel sorriso radioso di cui era portatore. E arriva il giorno in cui ci prega di permettergli di andarsene da casa per poter essere più sereno e non più sottoposto ai nostri “controlli” che limitano la sua libertà. Col nostro aiuto esce di casa per tre volte con la conseguenza di depressione ed ipocondria in forte aumento ad ogni ritorno a casa. L’offerta di aiuto ed assistenza ed i medici che gli garantiscono un perfetto stato di salute fisica lo innervosiscono sempre di più. Poi arriva il giorno in cui ti grida con rabbia di essere OMOSESSUALE. La sensazione immediata è quella di un crollo di tutte le tue aspettative e come si suol dire “ti crolla il mondo addosso”. Poi raccogli tutte le tue forze e ricominci a ragionare e a pensare. Cominci a rivolgerti alle persone che possono darti dei consigli ma ti aumentano le preoccupazioni perchè le risposte ti sembrano banali e non corrispondenti alla tua situazione in considerazione dell’arco di vita che hai percorso con tuo figlio. |
Ti dicono:
E via dicendo su questo tono. Però poi t’informi e realizzi che anche quell’amico, che sembrerebbe vivere liberamente, ha gli stessi problemi di tuo figlio: |
Depressione ed incapacità di portare a termine qualsiasi tipo di progetto ridotto ad un “burattino” senza desideri.
E allora ricominci una ricerca un poco più approfondita al di fuori delle cerchia dei tuoi amici.
Internet, associazioni, psicologi.
Le risposte sembrano quasi unisone:
L’omosessualità è una condizione normale e se la contrasti sei un “omofobo”.
A questo punto ti convinci e cerchi di seguire questi suggerimenti ma poi ti accorgi che la situazione con tuo figlio non migliora anzi peggiora.
Ancora ti rimbocchi le maniche e ricominci daccapo e finalmente trovi una voce diversa:
Ricominci a parlare con tuo figlio sotto un nuovo riflettore che irradia una luce più chiara e splendente e che porta ad effetti positivi:
E ti sembra di tornare a vivere anche se le difficoltà sono sempre nascoste dietro il classico angolo.
DI FRONTE A SIMILI SITUAZIONI noi genitori non dobbiamo essere superficiali e classificare certi atteggiamenti dei nostri figli come normali e propri della generazione che stanno vivendo ma dobbiamo preoccuparci nel momento in cui ci accorgiamo che nostro figlio, invece di vivere la propria giovinezza creando quegli stimoli necessari per una sana e corretta crescita, la trasforma in un gioco senza accorgersi di sprecare la vita e rovinarla gravemente.
Dobbiamo preoccuparci quando realizziamo che nostro figlio è sotto l'influsso di un distorto concetto individualista di libertà e in un contesto privo di valori fondati sulla vita, sull'amore umano e sulla famiglia, che finirà per incidere gravemente sul suo futuro, quando la fase della giovinezza sarà passata e subentrerà una prospettiva ed una visione del mondo molto diversa.
Noi genitori dobbiamo preoccuparci di quella cultura in cui la società e i mass-media offrono al riguardo il più delle volte una informazione spersonalizzata e ludica, di quella mancanza di valori per cui tutto viene messo sullo stesso piano , di quel comportamento che porta a sperimentare tutto quello che passa per la mente senza pensarci e valutando le conseguenze mentre accadono e non prima, prevedendole.
Quando noi genitori pensiamo di aver la possibilità di impedire o di modificare in qualche modo i comportamenti di nostro figlio che riteniamo essere a rischio, non solo dobbiamo sentirci in dovere di farlo, ma dobbiamo essere convinti che in caso contrario mancheremmo ad un nostro preciso dovere.
Quando noi genitori ci troviamo di fronte ad un comportamento di nostro figlio che non approviamo abbiamo il dovere di manifestare la nostra disapprovazione, aggiungendo sempre :”Ricordati che qualsiasi cosa tu faccia, ti vogliamo bene e sappiamo aspettarti”