Perché vogliono segregare gli omosessuali?

Non solo AGAPO, ma anche tanti altri che si adoperano per l’inclusione degli omosessuali nella società, si chiedono perché il ministro Brambilla e Confindustria Assotravel promuovono un’iniziativa come l’Expo Turismo Gay di Bergamo. Risponde Luca di Tolve, organizzatore pioniere del turismo gay negli anni 90 in Italia.

 

Expo Turismo Gay

AGAPO: perché si vogliono organizzare percorsi turistici speciali per omosessuali. A che cosa servono le ferie apartheid, visto che nel mondo di lavoro gli omosessuali sanno stare bene con gli altri?

LUCA DI TOLVE: effettivamente molte persone omosessuali fanno fatica a rapportarsi fuori da un contesto prestrutturato, come quello del lavoro, con gli altri. Allora spesso si ricorre al sesso, per compensare il disagio.

AGAPO: sembra la classica frase omofoba.

LUCA DI TOLVE: ero tra i primi in Italia a organizzare eventi e percorsi turistici per gay. Se in qualche modo non c’era sesso, era commercialmente irrelevante. E da allora non è cambiato niente: basta andare su un qualisasi sito (come http://www.youtube.com/watch?v=aMFNNOcvxqM ) o digitare “ gay cruise “ e ci si fa presto un’idea di ciò che è il turismo gay.

AGAPO: gli organizzatori invece sostengono che il “turismo gay non ha nulla a che fare con il turismo sessuale”.

LUCA DI TOLVE: già nei video di promozione uno trova abbastanza elementi per farsi un giudizio suo. Se poi uno va a vedere le grandi mete turistiche gay in Europa, su Menorca, Gran Canaria ecc., non ne esiste una dove alla fine le persone non vadano a finire nei tanti Dark Room, Cruising bar o nelle “salette” delle discoteche, a consumare sesso spersonalizzato.

AGAPO: allora perché tanto sforzo per promuovere percorsi turistici culturali, scomodare ministri e quant’altro?

LUCA DI TOLVE: nel mondo gay vi è una enorme egodistonia collettiva: nessuno vorrebbe andare in questi posti dal sesso disumanizzato perché tutti sanno che fanno male, ma alla fine non resistono e ci vanno e quei posti sono sempre pieni zeppo. La kermesse di Bergamo e l’intervento del ministro Brambilla – sinceramente ignorante di tutto – servono per normalizzare ciò che normale non è, per abbassare le naturali barriere di autodifesa degli omosessuali.  

AGAPO: forse in Italia stavolta sarà tutto diverso. Arcigay, che figura tra i sostenitori del turismo gay, è un grande propugnatore del matrimonio gay, quindi vuole ridurre la promiscuità tra i gay. Parla tanto di famiglia.

LUCA DI TOLVE: Arcigay è capofila e franchisor di un’ampia rete di sex club, nella sola Milano 12 di numero. Basta andare sul sito di Arcigay per verificare. I sex club sono diventati un business enorme e il primo che ci guadagna, è proprio Arcigay. Parlare di matrimoni gay, come parlare di percorsi turistici culturali fa parte della campagna di promozione. Sono cose di cui molti sanno e nessuno ne vuole sentire, per potersi sentire “persone avanzate”. Il ministro Brambilla è soltanto l’ultima arrivata nella fila dei politici a sinistra e a destra che vogliono far carriera a tutti i costi – anche al prezzo di ghettizzare ancora di più gli omosessuali. Sono molto idignato per il fatto che la sessualità diventi un prodotto turistico e che ci sono dei politici che si prestano a promuovere questo tipo di affari.